Francesco Bagnaia prosegue il suo straordinario momento di forma. Il pilota della Ducati ufficiale, reduce dalla seconda posizione del Gran Premio del Portogallo dopo una gara in rimonta, ha fatto registrare la miglior prestazione al termine della seconda sessione di prove libere che si è disputata oggi pomeriggio al Circuito de Jerez-Angel Nieto. Il ducatista ha fermato il cronometro sull’1:37.209, mostrando sia il suo potenziale sia quello della Desmosedici sul giro secco. Il pilota italiano ha già ottenuto una pole position quest’anno, nella gara inaugurale al Losail International Circuit in Qatar, oltre a quella gli è stata tolta due settimane fa a Portimao per non aver rallentato sufficientemente in regime di bandiera gialla a causa della caduta di Oliveira.
Se la Casa di Borgo Panigale ha mostrato di aver a disposizione il miglior mezzo meccanico per le qualifiche, la Yamaha ufficiale è quella che dispone della moto più competitiva in ottica gara. La casa nipponica ha vinto le tre gare del mondiale sin qui disputate, una con Vinales e due con Fabio Quartararo. Il francese ha chiuso le prove libere odierne in seconda posizione a 178 millesimi di distacco dal leader. Un primo assaggio c’è già stato in Portogallo, ma il fine settimana andaluso potrebbe confermare la rivalità tra Bagnaia e Quartararo come la più grande sfida nell’arco della stagione della classe regina. Alle spalle dei due, in terza posizione, vi è Aleix Espargaro.
Lo spagnolo dell’Aprilia è uno dei piloti più in forma del momento: consistente, poco incline all’errore e veloce in ogni frangente. Le sue performance attuali sono da sottolineare tanto quanto l’evoluzione tecnica della RS-GP. Basti pensare che dopo appena tre appuntamenti stagionali, la Scuderia con sede a Noale ha già fatto segnare il 50 per cento dei punti, 27, ottenuti al termine della stagione scorsa (54).
Quarto tempo per Franco Morbidelli, che ha preceduto Maverick Vinales, quinto. Il vice campione del mondo in carica della Petronas Yamaha SRT è riuscito, per il momento, a portare nelle posizione di vertice la YZR-M1. Le caratteristiche del tracciato potrebbero essere favorevoli alla moto nipponica, data la mancanza di lunghi rettilinei, 607 metri la lunghezza massima del dritto che porta alla curva Dry Sac, che favoriscono le moto dotate di unità motrici più potenti.
Sesta piazza per Takaami Nakagami, che ha preceduto Miguel Oliveira, settimo. Ambedue, hanno evidenziato i progressi rispettivamente della Honda LCR e della KTM ufficiali che si erano già visti all’Autodromo Internacional do Algarve, dove entrambe le scuderie avevano concluso il gran premio nella top 10. La prima delle Suzuki, quella di Alex Rins, è ottava, davanti alla Ducati Pramac di Johann Zarco. Sia l’iberico sia il transalpino sono reduci dalla disfatta personale di Portimao, dove, nel momento in cui occupavano la seconda posizione, sono caduti gettando alle ortiche un ottimo risultato. Sopratutto per il bi-campione della Moto2 sarebbe stato il terzo podio consecutivo, che gli avrebbe consentito di mantenere la leadership del mondiale.
Chiude la top ten Brad Binder, decimo al termine delle prove libere due dopo aver ottenuto la miglior prestazione nel turno mattutino. Il sudafricano della KTM Factory Team si è issato davanti alla Honda di Stefan Bradl e alla Ducati ufficiale di Jack Miller, solamente dodicesimo. La stagione dell’australiano è stata sino adesso ben al di sotto delle aspettative della vigilia. Nel doppio appuntamento iniziale in Qatar, ‘Jackass’ ha sofferto l’eccessiva usura delle gomme nel primo gran premio e nel secondo è stato autore del contatto con Mir che gli ha fatto perdere svariate posizioni in una gara ancora molto aperta in quel frangente. A complicare ulteriormente il suo avvio stagionale è stato anche l’intervento chirurgico, necessario, al quale si è sottoposto lo scorso 6 aprile a Barcellona per risolvere la sindrome compartimentale all’avambraccio destro della quale soffriva da tempo. La condizione fisica non è ancora al 100 per cento, forse anche per questo fattore l’ex Pramac ha concluso nella ghiaia la gara portoghese a seguito di una caduta. Non va sicuramente meglio a Joan Mir, solamente tredicesimo, e nuovamente costretto a prendere parte al Q1 nelle qualifiche di domani per accedere alla fase finale. Il campione del mondo in carica della Suzuki ha migliorato di appena un decimo il proprio crono una volta passato dalle mescole medie usate agli pneumatici morbidi nuovi. Il problema sembra essere cronico e lo si denota sopratutto nell’ultimo settore del tracciato andaluso, dove lo spagnolo accusa la maggior parte del distacco totale.
Fatica ancora a trovare confidenza e velocità con la nuova moto Pol Espargaro. Il ventinovenne della Honda ufficiale ha chiuso in quattordicesima posizione davanti al debuttante Luca Marini (Ducati Sky VR46) e al compagno di squadra Marc Marquez, sedicesimo. L’otto volte campione del mondo ha chiuso anzitempo la sessione, non simulando l’ultimo short run in ottica qualifica e rientrando ai box sei minuti prima dell’esposizione della bandiera a scacchi. Il pluri iridato è tornato sul medesimo tracciato che lo ha visto protagonista, lo scorso 19 luglio 2020, del brutto incidente che lo ha costretto a saltare tutta la scorsa stagione e le due tappe inaugurali di questo mondiale a causa del lungo infortunio al braccio destro.
Chiaramente la forma fisica dello spagnolo non è ancora ai livelli ottimali dato il lungo periodo di convalescenza e riabilitativo, ma la gara in Portogallo e il terzo tempo fatto registrare in mattinata sono i primi segnali del Marquez che abbiamo ammirato nel corso degli anni. L’otto volte iridato ha preceduto il trittico di italiani composto nell’ordine da Danilo Petrucci, 17°, Enea Bastianini, 18°, e Lorenzo Savadori. 19°. Ventesimo Alex Marquez, alle sue spalle Valentino Rossi, solamente ventunesimo. Chiudono la classifica dei tempi Iker Lecuona, 21°, e Tito Rabat, ultimo e protagonista di una caduta, senza conseguenze fisiche, alla curva Lorenzo.